Come aprire la partita IVA? Con una consulenza

Come aprire la partita IVA? Con una consulenza

aprire partita iva

Voglio aprire la partita IVA ma…

Ho paura di fare una c*****a
Non so come funziona
Se poi va male?

Le domande che si pone un professionista che a un certo punto della propria vita valuta la possibilità di mettersi in proprio sarebbero molte di più.

Però a nostro avviso queste sono riassuntive e ben esemplificative dei dubbi principali che ogni libero professionista ha avuto almeno una volta prima di “fare il salto”.

Noi Freelance in Pigiama ci siamo passate: questa decisione può durare poche ore (mollo tutto e apro la partita IVA!) o addirittura diversi anni (devo lasciare un lavoro da dipendente, aiuto!).

A prescindere dal percorso che ognuno fa quindi che ogni professionista percorre per fare la propria scelta, ci sentiamo di dire che c’è un preciso Mindset che caratterizza un libero professionista felice e uno che in effetti ha fatto la c*****a.

Per aprire la partita Iva ci vuole innanzitutto testa

Parliamoci chiaro: viviamo in un paese in cui effettivamente anche per il più semplice regime forfettario le tasse da pagare dimezzano gli utili e la burocrazia è stata certo snellita con la pandemia (persino la pubblica amministrazione ha scoperto il potere dello SPID) ma ci sono ancora notevoli differenze con gli altri paesi europei.

Allora come mai l’Italia, nonostante il lieve calo di partite IVA aperte nel 2020 rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente all’emergenza Covid-19, rimane in cima alle classifiche per detentori di partita iva in Europa? Lo scorso anno ne sono state aperte 464.700.

Probabilmente noi italiani siamo un popolo di sognatori alla ricerca di una felicità che il mondo del lavoro dipendente fa sempre più fatica ad offrire a un professionista. Ed ecco che la libera professione sembra uno spiraglio di libertà in un contesto sociale in cui si fa sempre più fatica ad emergere per merito. Ma non tutti ce la fanno.

Infatti la partita Iva non è per tutti e non basta nemmeno essere sognatori. Una partita Iva richiede una sapiente gestione del tempo, dei costi, degli strumenti e delle proprie forze. Richiede inoltre un’apertura mentale non indifferente, soprattutto per noi italiani arroccati da decenni al posto fisso.

Difatti la maggior parte delle nuove partite iva appartengono ai giovani sotto i 35 anni, figli di lavoratori il cui sogno era il contratto a tempo indeterminato, prima ancora della soddisfazione professionale.

Chiaramente non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, ci sono imprenditori che hanno trasformato loro partita Iva in aziende di successo già 50/60 anni fa. Ma non possiamo nasconderci dietro un contesto sociale che ha plasmato fortemente anche quello lavorativo.

Quindi cosa scelgo tra partita IVA e lavoro dipendente?

Non possiamo entrare nella testa di ogni aspirante libero professionista e siamo tutti diversi (per fortuna). Per cui è naturale che se devi scegliere tra partita IVA e lavoro dipendente non possiamo dirti noi cosa fare. Non è detto che tu sia pronto e capace di farlo.

Quello che però possiamo fare è spezzare una lancia a favore della libera professione perchè noi ne abbiamo guadagnato in salute, tempo e felicità. Non ci sembra poco.

Attenzione: in Italia mantenere una partita IVA è difficile, difficilissimo, per questo devi essere preparato e avere gli strumenti giusti.

Ma soprattutto, come qualsiasi professione, ci vogliono le informazioni giuste. Noi abbiamo consultato consulenti del lavoro, CAF, cugini commercialisti (se ne hai uno in famiglia è manna dal cielo!), blog professionali, blog meno professionali e sindacati (non si sa mai) e di tempo ne abbiamo perso non poco. Per questo quando abbiamo scoperto Wiseeo ci è sembrato un servizio molto figo per un’aspirante partita IVA e di cui poteva valere la pena parlarne. 

Aprire la tua partita IVA: comincia chiedendo

Se vuoi aprire una partita IVA allo stesso tempo si apre un mondo, oscuro ai più del tipo mondo Sottosopra: quello della fiscalità. Se non hai un cugino paziente che ti spieghi come funziona o non arrivi da quel campo, sarà davvero difficile capirci qualcosa e lo spettro del Demogorgone farà capolino nei tuoi sogni. Pertanto, ogni strumento che aiuti e semplifichi la vita di noi partite IVA, già sotto assedio da tasse e contributi, è il benvenuto.

Il nostro consiglio quindi è quello di chiedere sempre a dei consulenti del lavoro, patronati o sindacati, cosa ci vuole.

Fatti una lista di domande, anche quelle che ti possono sembrare più banali e falle tutte per capire cosa ci vuole per aprire – finalmente – la partita IVA. 

Fidati, avere tutte le risposte che ti servono è l’unico modo per prenderla con più tranquillità.

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