Come fare un preventivo da freelance

Come fare un preventivo da freelance

come fare un preventivo da freelance

Come fare un preventivo a prova di guadagno?

Il successo del buon andamento di una partita IVA sta nel guadagno effettivo che riesci ad avere al netto delle tasse. Sapere come fare un preventivo è la conoscenza base che ti consente di chiedere il giusto per te.

Parliamo di TE, non di valori assoluti.

Sembra semplice, ma non lo è: se tendi a fare quotazioni basse, sarà inferiore anche il tuo guadagno, in un Paese in cui, come sappiamo, la tassazione non è esattamente ai minimi (almeno la metà di quello che guadagni non è tuo, in regime forfettario).

Se però fai preventivi troppo alti, finirai per avere clienti che o non rispondono (e purtroppo c’è molta maleducazione in questo senso) o ti diranno, senza alcun timore, che hanno ricevuto un preventivo molto più basso da qualcun altro.

Quindi, meglio improvvisarsi i cugini del cugino che fa un lavoro a poco o vendersi come i guru dei freelance?

Ovviamente nessuno dei due.

Devi sapere esattamente quali sono gli elementi chiave per un preventivo che aumenti le probabilità di essere firmato ma anche che sia adatto alle tue competenze e che superi i costi che sosterrai per il lavoro. Attenzione: non devi coprire i costi, devi guadagnarci.

Come quoto il mio lavoro da freelance?

Bella domanda. Il “quanto” incasserai sono solo due elementi a definirlo: il freelance e il mercato. Ci sono professionisti che non considerano per nulla il mercato tendendo alla sovraquotazione (e quindi se riescono a farsi approvare il preventivo è solo perchè sono particolarmente noti/bravi a vendersi) e altri che considerano solo il mercato tendendo alla sottoquotazione (pur di portare a casa tutto, o meglio, quel poco che rimarrà).

Come in molti casi nella vita, la giusta via sta nel mezzo.

Non dimentichiamo infatti che non possiamo preventivare i servizi o i nostri prodotti senza tenere conto di quanto gli altri professionisti nostri competitor stanno chiedendo. Ma allo stesso modo, dobbiamo considerare il valore che vogliamo dare al nostro tempo, sulla base dell’esperienza e delle skill specifiche di ciascuno di noi.

Considerando il mercato poniti queste domande:

  • Quanti altri freelance con le nostre competenze ci sono sul mercato italiano?
  • Quanto chiedono gli altri per i servizi che offri anche tu? 
  • Come puoi giustificare un eventuale incremento della tua quotazione?

Queste informazioni le puoi reperire sui gruppi social, su articoli online che trattano l’argomento, ma anche sui feedback che i tuoi potenziali clienti ti danno in proposito.

Considerando te stess*, invece, chiediti:

  • Quanto ci ho messo per arrivare al mio livello?
  • Quanto sono skillat* su questo argomento e su questo tipo di lavoro?
  • In quanto tempo potrei finire questo lavoro?

Devi quindi bilanciare ciò che gli altri chiedono con il valore che vuoi dare al tuo tempo e alle tue competenze, al netto delle tasse (ovviamente).


Leggi anche: 5 consigli per gestire al meglio il tempo da freelance


Come fare un preventivo per il cliente

Fare una quotazione parte da una base uguale per tutti: il valore del tempo

Quando devi fare un preventivo per un progetto, il primo elemento da considerare è il tempo che ipotizzi di impiegare a svolgere quel lavoro sulla base di:

  1. quanto ci hai messo in passato per progetti simili 
  2. quanto è difficile il progetto in questione (quindi quanta familiarità hai con l’argomento)
  3. quanti ostacoli pensi incontrerai (il cliente ti sembra collaborativo è un fanatico delle call di metà mattina?)
  4. quante perdite di tempo puoi ipotizzare di accettare (ritardi sulle risposte da parte del cliente, attese per la ricezione dei materiali, richieste di modifica, etc)

Gli ultimi due punti ovviamente sono difficili da quantificare: a parte il feeling quindi l’affinità a pelle con il cliente, è solo strada facendo che puoi capire quanto il cammino sarà difficile. Quindi, ipotizza sul preventivo una % in più che compra il tempo aggiuntivo che potresti “perdere” oltre a quello di lavoro. 

È ipotizzabile partire da un 20% in più, ma molto dipende anche dalla complessità del progetto:

  • se si tratta di un lavoro semplice, che di norma non dovrebbe portarti via molto tempo, questa percentuale può abbassarsi
  • se invece parliamo di un lavoro lungo e complesso, o aumenti la quotazione e di conseguenza la quota percentuale aumenterà il preventivo finale, oppure alzi la percentuale in più da considerare

Non c’è una via univoca per tutti o valori assoluti, ma devi pianificare tutto ciò che può intervenire sul tuo guadagno.

Preventivo a progetto o tariffario?

Altra domanda molto frequente: meglio fare un preventivo di volta in volta sulla base del progetto oppure rifarsi a un tariffario?

Sappiamo per esperienza che molti clienti chiedono un tariffario: vogliono sapere, come fossimo degli idraulici, quanto gli costerà la gestione social per pubblicare 8 post, la scrittura di un articolo da 1.000 parole o fare un sito di 3 pagine. Se lo fanno, di solito è perché vogliono spendere poco.

Per il tipo di lavoro che facciamo noi e le nostre collaboratrici, non ci sentiamo di consigliare il tariffario. A noi proprio non riesce di farlo. Il motivo è che ogni progetto e ogni cliente è diverso, quindi, la stessa attività potrebbe avere un costo per un brand di abbigliamento e un altro per un piccolo negozio di alimentari.

Inoltre, i tariffari sono rischiosi, proprio perché uniformano il valore del tuo tempo a prescindere da quanto sarà difficile fare il lavoro.


Facciamo un esempio.

Ti contatta un’azienda B2B di impiantistica sui cantieri

Una materia di cui conosci poco e niente. 

Metti di dover aprire un blog e occuparti di scrivere 4 articoli al mese da 1.500 parole su argomenti tecnici strettamente legati ai servizi dell’azienda (how to, guide e consigli, non materiale pubblicitario). Il tempo che impiegheresti nella ricerca di informazioni (e un lavoro di blogging è all’80% ricerca) non può essere paragonato a quello che ti servirebbe per un argomento che conosci molto bene. Quindi, le 2 ore in più che ti servono per ogni singolo articolo vanno quotate, così come va quotata di più la difficoltà dell’argomento, che non solo devi capire in prima persona ma poi devi tradurre in termini semplici per un canale che è diverso da una brochure.


Come hai visto, non possiamo ipotizzare un tariffario comune. Che facciamo, un tariffario per categoria e sottocategoria merceologica? Impossibile (e inutile).

Il preventivo a progetto, per noi, è l’unico attuabile.

Chi si occupa di un preventivo?

Come liberi professionisti siamo noi che decidiamo tutti gli aspetti legati al nostro lavoro, compresi:

  • quanto quotare il nostro tempo
  • quanto preventivare i nostri servizi
  • quali termini di pagamento siamo disposti ad accettare

Tutto questo facendo i conti con le tasse che andremo a pagare, quindi con il netto che ci rimarrà in tasca. É un lavoro di conteggi il più precisi possibile e di arrotondamenti per eccesso (non si sa mai). 

Quindi, nessuno può occuparsi dei preventivi meglio di te. Se però hai bisogno di un confronto, soprattutto all’inizio o per lavori nuovi, ti consigliamo di parlarne con altri freelance. Confrontati, chiedi un parere, informati su quanto gli altri stanno chiedendo per uno specifico tipo di lavoro, cerca di capire effettivamente cosa ci vorrà per realizzarlo.

Piuttosto che dare per scontato il tuo tempo, spendi qualche giorno in più per fare il tuo preventivo!


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