Passare da offline a online: come funziona
Passare da offline a online: come funziona
Da offline a online non è un attimo
In Italia, per quanto la cosa possa stupire noi freelance digitali che di analogico non abbiamo più nemmeno l’orologio, sono ancora tante le realtà aziendali prive di una presenza online ma con una solida reputazione costruita offline nel corso degli anni. Si tratta del caso in cui il terreno è fertile e pronto per seminare buonissimi frutti digitali che sanno di sito web, pagine social, landing page, campagne online e tante taaante altre possibilità.
Tuttavia non è un lavoro semplice, né tantomeno veloce. Si tratta di mettere nero su schermo la storia intera di un’azienda che magari ha impiegato decenni per costruirsi una rete di clienti fedeli e affezionati ma che ora ha necessità di rintracciarne di nuovi.
Qui facciamo una parentesi: non bisogna creare un sito, aprire pagine social, investire in campagne perchè lo fanno tutti. Bisogna prima scegliere i canali gusti e questo vale soprattutto per i social media, non sono tutti uguali.
Non sai quale social scegliere?
Ne abbiamo parlato in una puntata del nostro podcast!
Trovati i canali più adatti al tuo progetto, devi prendere i concetti cardine del tuo branding e trasferirli su un progetto online.
Hai intenzione di avviarne uno? Leggi qui
Insomma, è il classico caso di un lavoro che sembra facile ma non lo è, per niente. Eppure noi lo troviamo entusiasmante e divertente! Si tratta di fatto di un lavoro di digital branding e in questo articolo vogliamo farti un esempio di step da seguire per lanciarti nel mondo dell’online (senza sbattere la testa).
“Abbiamo bisogno di un sito bello e di comunicare bene”
Ci è già successo di ricevere questa richiesta, breve e concisa, che apre un mondo di possibilità. Non riguarda, però, solo le aziende vecchio stampo, anzi. Ci sono parecchie realtà imprenditoriali recenti che hanno dedicato i primi anni della loro startup allo sviluppo commerciale usando, al massimo, DEM e campagne email, mentre hanno puntato tutto su contatti diretti, passaparola e partecipazione ad eventi.
Poi, dopo qualche anno, si rendono conto che è arrivato il momento non solo di presentarsi online ma anche di comunicare, cioè di gettare le basi per creare una relazione di lungo periodo con lead e potenziali clienti. Senza dimenticare quelli che già sono stati coltivati in passato.
Quindi, da una parte il pensiero va subito al sito web e poi ai social media. Ma ehi, frena il cavallo (come disse Zeus nel cartone Disney “Hercules”), un passo alla volta. Prima di farti vedere e ascoltare, ci vuole un look curato e personale. Sai qual è il tuo?
Alla ricerca della UVP
Quando bisogna studiare un brand – che nasca da zero o che sia attivo da diverso tempo su altri canali, il primo aspetto da valutare è quale sia la sua Unique Value Proposition. Si tratta della sua proposta di valore – ciò che la rende QUEL brand, che deve essere unica e distintiva. Come capire qual è?
- In cosa è diversa la tua azienda?
- Cosa spinge o spingerà i tuoi clienti a comprare?
- Cosa fai meglio degli altri?
Le risposte a queste tre semplici domande (e per ciascuna sono ammesse più risposte) definiscono la tua proposta di valore. Quando abbiamo analizzato quella di un nostro cliente composto da un team giovane, che per anni ha lavorato sul territorio italiano partecipando ad eventi e puntando sul contatto diretto, i concetti cardine sono “venuti fuori da soli” parlando con il team.
- Tutto il nostro team ha sempre lavorato nel settore, magari con ruoli diversi, ma lo conosciamo bene
- Il nostro servizio clienti non si basa solo su estenuanti ticket ma c’è gente che risponde davvero sempre
- Siamo molto bravi con la parte tecnica quindi possiamo mettere mani alle versioni del prodotto come vuole il cliente in base a ciò di cui ha bisogno
Questi sono i punti di forza dell’intera azienda, che poi si riflettono sul prodotto:
- Il team è composto da professionisti provenienti dallo stesso settore ➡ questo rende il prodotto altamente (e davvero) specializzato
- Il servizio clienti è fatto di persone reali con cui è possibile parlare in modo diretto ➡ quindi il prodotto ha un customer care affidabile
- I programmatori hanno conoscenze tecniche approfondite ➡ il prodotto è davvero personalizzabile sulle reali esigenze del cliente
Quindi una volta inseriti questi concetti in un’analisi più ampia che abbraccia anche l’evoluzione futura del brand, bisogna passare allo step successivo: farsi un quadro di come l’azienda dovrà comunicare da qui in poi per risultare credibile.
Analisi del Tono di Voce
Una volta capito chi c’è dietro ad un’azienda, cioè che tipo di persone la guidano e da quali valori sono mosse, è il momento di passare alla personalità di quell’azienda. Non vuol dire soltanto capire come questa voglia comunicare online, perché il tono di voce deve riflettere la personalità aziendale, che non si può inventare ma è innata.
Sai cos’è il Tono di Voce? Ne abbiamo parlato nel nostro podcast.
Ad esempio il nostro cliente non poteva scegliere un registro troppo alto o difficile o appartenente ad un campo come quello del lusso e dell’esclusività, perché l’azienda non è così. Sono ragazzi giovani, smart e attenti, per cui il tono di voce che abbiamo individuato riflette queste caratteristiche arricchendosi di richiami alle emozioni e a sentimenti come l’amore e l’innamoramento.
C’è un’altra cosa che bisogna considerare quando si struttura un documento di Tono di Voce come fa la nostra Mary: l’analisi del target. Nelle comunicazioni online, dal sito web ai social media, l’azienda deve sì esprimere il proprio carattere ma deve ricordarsi che sta parlando a target precisi, che devono capire i messaggi che l’azienda manderà. Non dimentichiamoci mai a chi stiamo parlando!
Via col sito web
Un’azienda presente da anni su un territorio, più o meno esteso, la cui forza vendita magari ancora funziona a telefonata e a passaparola, cosa deve fare quando decide di affacciarsi sul web?
Prima di lanciare il tuo sito in WordPress è necessario ragionare sull’alberatura e la sitemap, ovvero la struttura del sito con tutti i link interni.
Mettiamo il caso che tu debba:
- presentare l’azienda con focus sui prodotti/servizi di punta
- parlare a diversi target del prodotto in modo specifico
Per fare questo, il sito deve presentare:
- sezioni “standard”, ovvero Homepage, Chi Siamo e Contatti, prettamente concentrati sull’azienda
- la voce di menu sul Prodotto o Servizio che rimanda ad una pagina che ne spiega i vantaggi per chi lo utilizza
- X sottopagine, una per target
Il tutto è semplificato, chiaramente, ma rende l’idea di come si definisce la struttura di un nuovo sito. L’aspetto che dovrà avere questo sito dovrà essere coerente con le sensazioni che si intende trasmettere, con l’immagine coordinata vecchia o “svecchiata” dell’azienda e con il tono di voce dei contenuti. Nessun elemento escluso, nemmeno i bottoni o il font dei testi.
Hai già letto l’articolo Lasciamo scegliere il font a chi di font ne sa?
Il risultato deve essere un sito che rispecchia parecchio la personalità dell’azienda considerato che opera già nel mercato da tempo e che ha già probabilmente molti clienti fedeli e fidelizzati che non può permettersi di perdere.
Brevi e diretti con i post social
Anche il settore B2B è presente sui social e non per forza su LinkedIn. Quando ragioni sul tuo target, considera anche questo: le aziende, tutte, sono fatte di persone. Molte di queste usano i social media e probabilmente quasi tutti loro usano Facebook. Ecco perchè lo scegliamo al 90% dei casi per la comunicazione social dei nostri clienti.
Tutti i post li ragioniamo sia sulla grafica che sul testo perchè presentino in modo creativo e originale i plus di azienda e prodotto. Le immagini sono accompagnate sempre dal logo dell’azienda, lo stile delle illustrazioni o delle immagini e il font sono gli stessi del sito, così come i colori.
Le pubblicazioni trattano argomenti diversi, possono essere le caratteristiche del prodotto/servizio, gli usi specifici per i rispettivi target, la partecipazione ad eventi, il customer care e gli eventi internazionali (strizziamo l’occhio all’Instant Marketing se ha senso farlo).
A proposito: hai ascoltato la puntata INSTANT MARKETING E STORYTELLING del nostro podcast?
Tutto deve richiamare il sito web, lo stile della grafica, i colori della palette usata per le pagine e anche il tono di voce dei post. Tutto deve fare un chiaro riferimento alla personalità aziendale che emerge online. I social, quindi, non devono essere slegati dall’immagine del sito web.
Non lasciare indietro nessuna comunicazione
Se per anni hai lavorato solo con l’offline, non vuol dire che tu debba dimenticartene, anzi. Allo stesso modo, se intendi fare delle attività spot o continuative usando altri canali, ricordati che sarà sempre necessario usare il TUO stile, quello che emerge su sito e social.
Se vuoi creare una newsletter destinata al tuo database interno per comunicare la partecipazione ad un grande evento del settore, devi farlo – da questo momento in poi – usando un modello che richiami colori, font, stile e tono del tuo brand online.Stesso discorso se vuoi creare locandine, manifesti, i vecchi e cari biglietti da visita, tutto ciò che coinvolge la comunicazione del tuo brand. Non lasciare nulla al caso quando devi passare da offline a online!
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