Oltre il sito web: le attività di ottimizzazione SEO
Oltre il sito web: le attività di ottimizzazione SEO

Come faccio ottimizzazione SEO del mio sito fuori dal sito?
SEO sta per “Search Engine Optimization” e basta tradurlo per capire di cosa si tratta.
Ottimizzazione sui motori di ricerca
Rappresenta pertanto l’insieme di attività per migliorare il ranking (alias: posizionamento) dei contenuti nella SERP (“pagina dei risultati del motore di ricerca”) generando traffico organico di qualità.
Ha molto a che fare con il sito stesso e per questo motivo si parla di attività on site, da fare cioè direttamente sulle pagine. Ma queste non bastano. Devi prevedere altri sforzi per raggiungere posizioni importanti su Google utili ad attirare clic, sforzi che partono dall’esterno. Nello specifico si parla di ottimizzazione SEO.
Ma quanto mi costa? Non ci vogliono investimenti molto alti, in realtà, ma oculati.
Tutta una questione di traffico (più ce n’è, meglio è)
Portare traffico al sito web è fondamentale per acquisire punteggio agli occhi di Google. Se ti visitano in tanti vuol dire che sei rilevante. Il traffico però non cade dal cielo e devi prevedere un minimo di investimento. Il traffico organico è molto più lento di quello a pagamento ma devi insistere su entrambi.
Ma quindi… Come porto traffico al sito web?
Link building & backlinks
La “link popularity” è appunto la popolarità di un link e rappresenta un parametro utilizzato dai motori di ricerca per determinare l’importanza di un sito in base al numero e alla qualità dei link provenienti da altri siti.
Non basta tuttavia portare traffico dall’esterno, bisogna guadagnare backlinks significativi da fonti autorevoli. Un sito esterno ha inserito nei propri articoli o pagine un link diretto ad una tua pagina, offrendoti così maggiore visibilità e credibilità, ma se il sito in questione è visitato da 10 utenti / mese per Google è come se quel link non esistesse. E questo ha una sua logica! 10 utenti non sono nulla e non ti rendono famoso per l’algoritmo di Google. Verifica sempre l’autorevolezza del sito di provenienza dei links: meglio pochi ma buoni!
Il primo strumento adibito al link building è il blog: qui puoi pubblicare articoli che possono ricevere mentions da altri blog o magazine online, dando coerenza di collegamento tra gli argomenti trattati.
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Anche il formato del banner display può essere utile per attrarre clic ad una pagina specifica o a una Homepage. L’importante è che tutto sia sempre tracciato con Analytics associando dei codici univoci che ti consentano nei report di capire quanto traffico ogni fonte ha attratto.
Campagne e investimenti
Non ce n’è, per dare un boost importante al tuo sito web gli investimenti in campagne sono il canale perfetto. Qui sforiamo nel campo della SEM, ma i due concetti sono strettamente legati tra loro.
Non serve un investimento gigantesco ma un investimento ottimizzato: per questo motivo la nostra Babi preferisce partire per step con importi più piccoli da incrementare nel tempo a seguito di un’analisi accurata di quanto accade nel primo periodo. Un esempio? 100 euro sul primo mese possono essere sufficienti per ottenere i primi risultati.
Le campagne portano traffico, lo fanno più velocemente di qualsiasi altro sforzo organico e puoi scegliere di portarlo verso:
- la homepage (soprattutto se il sito è online da poco e hai come obiettivo la brand awareness)
- una pagina specifica (per spingere uno specifico servizio e incrociare ricerche più mirate)
- una pagina prodotto (se hai una promo limitata e vuoi esaurire il magazzino velocemente)
L’una non esclude l’altra a puoi investire in modo diverso su diverse pagine. L’importante è farlo fare ai professionisti, perchè a lanciare una campagna non ci vuole nulla ma a monitorarla e ottimizzarla… Bhè questo è un altro discorso.
Affidarsi ad un team di professionisti
Non c’è una sola persona che nello specifico deve occuparsi di queste attività. Lo ripeteremo fino allo sfinimento: diffidate dai tuttologi. Ci vuole chi è abile nelle Ads (Social Media Manager) e chi nei contenuti (Content Manager) e possibilmente due persone che parlino insieme. Per fortuna le nostre Babi e Mary sono ottime amiche, oltre che colleghe!
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