Cosa vuol dire fare Social Media Marketing (e affidarsi ad un freelance)

Cosa vuol dire fare Social Media Marketing (e affidarsi ad un freelance)

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Cosa vuol dire fare Social Media Marketing

I social network per imprese e professionisti rappresentano un asso nella manica, ma a patto che siano utilizzati correttamente. Altrimenti non avremmo bisogno dei Social Media Manager. Queste figure misteriose non passano il tempo a curiosare cosa succede su Facebook (anche se parte del lavoro consiste anche nel sapere come si muova la concorrenza). Si tratta soprattutto di un lavoro di analisi di dati per identificare la strategia che possa aumentare i numeri del brand che decide di usare i social network.

Ci vuole molta creatività, è vero, ma non basta pubblicare qualche emoji per raggiungere l’obiettivo. Fare social media marketing vuol dire essere presenti sui social in modo:

  • costante
  • coerente
  • distintivo

Cosa succede se non hai mai investito sui social network e all’improvviso decidi di esserci?
Innanzitutto non si tratta di un lavoro che si organizza in 5 minuti. Come abbiamo detto è prima di tutto un lavoro di analisi, prima, durante e dopo la pubblicazione.

Babi, ad esempio, prima di impostare un calendario editoriale, il Santo Graal del suo mestiere, deve capire alcune cose del brand:

  • il suo business: non possiamo essere esperti di tutto ma i Social Media Manager, così come i Copywriter o molte delle figure che lavorano nel digitale, si ritrovano a lavorare per diversi clienti di diversi settori. Ecco perchè all’inizio è importante ricevere quante più informazioni possibili sul brand in questione: cosa vende l’azienda? Quali sono i vantaggi percepiti e quelli comunicati dei suoi prodotti/servizi che lo rendono distintivo?
  • il suo target: qual è il target di riferimento del brand? B2B, B2C o tutti e due? Ad ogni target corrispondono argomenti ma anche canali diversi (LinkedIn per il b2b, ad esempio, è perfetto) da presidiare con costanza
  • il suo Tono di Voce: il brand come comunica altrove? Come imposta la sua comunicazione con il target? Usa un registro giocoso, istituzionale, ironico? Questo serve per la coerenza, perchè i social network sono una piazza pubblica dove il brand deve continuare a raccontarsi con lo stesso tono che ha sempre usato

Definiti questi 3 punti importantissimi, allora il Social Media Manager passa alla stesura di un calendario editoriale.

Attenzione: diffida da chi non può garantirti una pianificazione con un po’ di anticipo. Noi lavoriamo in questo modo: creiamo post e grafiche prima dell’inizio del mese di attività social (almeno 3 settimane prima), in modo da avere il tempo utile di ricevere feedback, fare modifiche quindi programmare i post in uscita. Prevenire è meglio che curare.

Ma se ci sono news o aggiornamenti dell’ultimo minuto?

Nessun problema: questa è un’eventualità molto ricorrente, soprattutto per chi tratta tematiche legate alle notizie del giorno (vedi magazine) oppure per chi vuole cavalcare l’onda dell’Instant Marketing day by day. La flessibilità garantita da un freelance consente al cliente di fissare un accordo che prevede aggiornamenti last minute nel mese in cui sono già stati programmati dei post.

Prima fase di un’attività di Social Media Marketing: la brand awareness

Il primo step di una gestione social è far crescere le pagine, aumentare i followers quindi farsi conoscere. Tutto questo è ascrivibile sotto l’obiettivo della brand awareness: anche un brand con una presenza social già avviata deve lavorare alla propria immagine, che passa dalla pubblicazione costante di post e contenuti utili agli utenti.

Solitamente si sfrutta il traffico organico che la pagina riesce a generare tramite cioè i post non sponsorizzati. Come? Pubblicando:

  • contenuti utili e informativi
  • contenuti emotivi tramite lo storytelling

Sono entrambe tipologie importanti di contenuti da prevedere, perchè se da una parte non bisogna fare una comunicazione fine a sè stessa illustrando solo le caratteristiche superiori dei propri prodotti o servizi, dall’altra parte le persone oggi comprano emozioni. Questo connubio di contenuti serve per fare affezionare i clienti all’azienda, in cui devono riconoscersi. Bisogna fornire agli utenti le motivazioni giuste per fidarsi del brand, comunicando i vantaggi che possono trarre da un prodotto o un servizio.

Raccontando storie, spiegando come nascono i prodotti, quali sono filosofia e mission aziendali gettiamo le basi per una comunicazione a lungo termine che genera fidelizzazione. Il ROI non è immediato, perchè stiamo raccontando come azienda chi siamo per far sì che il pubblico, appunto, si affezioni e si identifichi e diventi “advocate”, ovvero portavoce dell’azienda.

Dobbiamo solo dare tempo ai post organici di generare risultati perchè non ha le stesse tempistiche di una campagna sponsorizzata (che invece mette il turbo).

Seconda fase del Social Media Marketing: performance marketing

Parallelamente ad un’attività organica sui social, bisogna prevedere investimenti in Ads. Non è necessario allocare grandi budget per ottenere i primi risultati, soprattutto per i brand che si affacciano per la prima volta ad una comunicazione più strutturata sui social. I post sponsorizzati e le campagne Ads generano azioni legate ad una conversione immediata.

Questi post possono essere anche quelli organici poi promossi in seguito e devono essere:

  • contenuti immediati, a conversione diretta
  • post con obiettivo crescita della pagina oppure
  • post con obiettivo di portare traffico ad una landing page o a un prodotto/servizio specifico

Le Ads devono offrire un ROI concreto e tangibile ed è compito del Social Media Manager assicurarsi, tramite il confronto diretto con il cliente, il ritorno sull’investimento.

Chi segue queste due attività? La stessa persona, il Social Media Manager! Solitamente queste attività erano prerogativa di un dipartimento di performance, oggi invece viene chiesto al Social Marketer di farsi carico di questa parte di attività di comunicazione social, che confluiscono nello stesso professionista. Il Social Media Manager deve quindi ampliare il suo raggio di azione: deve fare da Data Analyst per un impegno a 360°, unendo attività con ROI a breve termine e attività con ROI di più lunga durata.

Affidarsi ad un Social Media Manager freelance

Oggi sono sempre di più le aziende ed i professionisti che decidono di affidarsi direttamente ai freelance (urrà!) e i motivi sono diversi:

  • sono professionisti specializzati
  • sono consulenti dedicati, flessibili e disponibili
  • hanno competenze che maturano costantemente grazie alla formazione continua

I social network vanno usati per coprire le varie fasi del customer journey e non basta pubblicare, bisogna saper analizzare. Un Social Media Manager Freelance segue personalmente le performance di pagine, account e campagne, si dedica completamente al progetto ed è in costante contatto con il cliente.

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3 Comments

  1. […] usare gli articoli del blog per la tua attività di social media marketing, che così viene rimpolpato e arricchito di nuovi […]

  2. […] e padroneggiarne la tecnica, insieme all’esperienza, lo rende un professionista migliore. Per un Social Media Manager questo è il calendario editoriale social. La pianificazione dei post deve passare da un piano […]

  3. […] già parlato di cosa voglia dire fare Social Media Marketing e di come impostare un lavoro di questo tipo con freelance come noi. Uno degli aspetti di gestire […]

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