Fare un podcast: perchè può valerne la pena

Fare un podcast: perchè può valerne la pena

fare un podcast

Fare un podcast ha il suo perchè

Se c’è uno strumento che oggi ancora non è inflazionato e presenta delle buone opportunità di crescita anche per aziende e professionisti, questo è il podcast. Anche nel 2020, infatti, il podcast ha fatto registrare tassi di forte crescita in Italia, confermandosi come una delle più grandi e importanti novità della comunicazione mondiale negli ultimi anni. Del resto abbiamo più tempo a disposizione, le persone lavorano da casa e stanno rivedendo sostanzialmente la gestione del proprio tempo. La curiosità e la formazione stanno portando la marea proprio verso questo formato.

Fare un podcast però non è da tutti, prima di tutto perchè richiede di essere a proprio agio con la registrazione voce (non nasciamo tutti speaker), poi perchè richiede contenuti (dobbiamo registrare cose che abbia senso dire) quindi un certo impegno in termini di tempo e risorse (dobbiamo pur investire nella loro promozione).

Eppure a nostro avviso vale la pena considerare questo formato nelle strategie digitali di un’azienda o di un professionista, proprio perchè non sono ancora così tanti i punti di riferimento nel mondo podcast.

Un po’ di dati e le conseguenze sugli acquisti

Giusto per dare qualche dato a dimostrazione di quanto questo sia un tema interessante (e che dovresti prendere in considerazione nella tua strategia digitale 2021), secondo la ricerca IPSOS 2020, ci sono circa 8.5 milioni di ascoltatori mensili di podcast in Italia.

Qual è il profilo degli ascoltatori di podcast? Sono sempre più giovani, ma si consolida anche la presenza di professionisti:

  • 52% giovani ( <35 anni)
  • 22% laureati
  • 19% studenti
  • 10% professioni top

Ma perchè parliamo di tutto questo?

Ovviamente perchè ci sono dei riscontri sulle vendite: il 61% degli utenti podcast ha acquistato nel 2020 dei contenuti online: gli ascoltatori di podcast sono quindi caratterizzati da una notevole propensione a spendere per contenuti media (ebook, corsi di formazione, etc).

Ma non solo: sono consumatori attenti e ricettivi, sensibili a precise tematiche (l’86% degli ascoltatori di podcast preferisce comprare da aziende socialmente responsabili), sono più propensi a provare cose nuove (il 66% prova per primo nuove tecnologie) e disposti a spendere di più (il 60% tende a preferire prodotti/servizi premium piuttosto che standard).

Ultimo dato che riteniamo molto interessante è che la fruizione di podcast avviene principalmente in casa (80%) e in modalità multitasking (77%), quindi le persone ascoltano i podcast mentre stanno lavorando o facendo altro, ma aumenta la percentuale di chi dice che non svolge altre attività quando ascolta podcast. Questo vuol dire che il pubblico, se trova contenuti in grado di coinvolgerlo pienamente, è disposto a prestare maggiore attenzione quindi è più ricettivo rispetto ai messaggi comunicati (editoriali e pubblicitari).

Cosa vuol dire fare un podcast

Per fare un podcast non basta fare una registrazione e mandarla live da qualche parte. Si tratta di uno strumento di marketing vero e proprio perchè qualcuno ci mette la sua voce (un esponente di un’azienda o direttamente il professionista) e dice delle cose che devono avere un senso di essere ascoltate.

Innanzitutto diciamo che non ci vogliono grandi strumentazioni: oggi anche gli smartphone consentono di fare delle registrazioni di buona qualità, ma certamente avere un microfono e usare un tool al pc potrebbe aiutare. Poi bisogna considerare che il contenuto creato probabilmente andrà modificato, tagliato o accorciato, usando degli appositi programmi. Infine va caricato su Spotify, che offre una cassa di risonanza niente male.

Ma il lavoro non termina qui: per emergere, così come avviene per molti altri canali, è necessario investire in visibilità. Ovvero: si può pubblicare sui social, realizzando Ads, sul post del contenuto Spotify e allo stesso tempo investire in campagne su Spotify Ads. Gli ascolti non cadono dal cielo ed è quindi necessario un minimo di investimento: tendenzialmente questo ripaga, visto che il mercato non è, appunto, ancora così saturo.

1, 2, 3, prova prova: ci vuole metodo

Un podcast solitamente richiede una traccia: nessuno parla a braccio, ma le registrazioni sono piuttosto il frutto di un copione e di svariati tentativi di rimanere entro meno minuti possibile per evitare di perdere l’attenzione degli ascoltatori. Questi copioni devono seguire un filo logico, creare una narrazione che ha un’introduzione, uno sviluppo e una conclusione con chiamata all’azione finale. Fare ascoltare la registrazione ad un orecchio esterno può essere molto utile per avere un feedback oggettivo.

Inoltre come abbiamo visto è necessario conoscere le piattaforme su cui investire in Ads: sui social è necessario creare un post, quindi un testo e una grafica, su Spotify bisogna conoscere le possibilità di investimento offerte, formati e costi. Questo apre la strada alla nostra Babi, che fa già questa attività per un nostro cliente con somma soddisfazione!

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