Perchè usare i social media, ce lo dice Barbie
Perchè usare i social media, ce lo dice Barbie
Barbie ci ha dimostrato perchè usare i social media non è roba solo da Millennials
Negli ultimi anni il cinema non se la sta passando benissimo ma assistiamo sempre più spesso ad uscite con un forte hype, per film caratterizzati da un cast e/o innovazioni tecnologiche uniche e che puntano a portare in sala tante, tantissime persone.
I team del marketing, quindi, si trovano spesso ad usare i social media come canale principale di investimento e per tanti validi motivi. Alcuni di questi ce li offre direttamente il caso del film Barbie.
3 motivi per usare i social
Ce ne sono molti di più in realtà, ma il Caso Barbie ha messo in luce 3 specifici elementi chiave di una corretta strategia di social media marketing che determinano il successo degli investimenti su questi canali.
1) Come si fa hype sui social, non si fa da nessuna parte
Il film è uscito il 20 luglio 2023. Ma ne hanno parlato per mesi, tantissimo. Le notizie sul film sono state accompagnate inizialmente da un paio di scatti realizzati sul set e da subito l’attenzione si è concentrata su due cose:
- fanno un film su Barbie, per la prima volta, chissà come faranno a parlare di una bambola;
- a farne parte sono due star del calibro di Ryan Gosling e Margot Robbie (che in pratica accolgono il favore di tutto il mondo conosciuto).
Dal momento in cui sui social media sono comparse le prime immagini legate alla realizzazione del film, il mondo è impazzito.
L’hype che un brand può creare su un prodotto o un servizio contribuisce a creare un alone di aspettativa che spesso si rivela vincente, ma è sui social media che può essere fatto al meglio, perchè può essere pianificato e monitorato.
Pianificato perché una strategia di lancio di un prodotto o un servizio che prevede un periodo di “attesa” e “riscaldamento” deve essere ben pianificata in anticipo.
Monitorato perché grazie agli insight dei social media possiamo conoscere con esattezza le reazioni che l’hype sta generando, cosa che non era possibile prima dell’avvento di internet, nemmeno con la televisione.
COME SI PIANIFICA CORRETTAMENTE SUI SOCIAL?
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Ma l’hype non serve solo a generare aspettative, serve anche a vendere ancora prima che il prodotto sia sul mercato. Una sorta di cross-selling del prodotto che però ancora non è finito nel carrello.
Dicono che la production designer Sarah Greenwood e la scenografa Katie Spencer abbiano inondato le ambientazioni del film di ettolitri di rosa fluorescente tanto da terminare le scorte dell’azienda produttrice, la Rosco, e… indovina? Hanno mandato in sold out il colore in tutto il mondo.
2) Basta una sola collaborazione vincente per trainare il marketing
In una fase di hype quindi di lancio e per tutta la fase successiva, quella effettiva della vendita, instaurare delle collaborazioni con influencer o altri brand aumenta la cassa di risonanza del prodotto, a patto ovviamente che sia fatto in modo coerente con gli obiettivi dello stesso.
SAPEVI CHE PUOI COLLABORARE ANCHE TU CON INFLUENCER?
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Barbie ha dimostrato anche questo: che le collaborazioni giuste possono fare gran parte del lavoro di vendita. Ma non solo: a volte ne basta una sola e questo è valido anche per le piccole realtà.
La Mattel ha attivato oltre 100 collaborazioni con marchi di tutto il mondo ma la Barbie Dreamhouse ufficiale, creata insieme ad AirBnB, da sola, ha fatto guadagnare a Barbie il maggior numero di pubblicità rispetto a qualsiasi altro partner.
Sui social si è parlato tanto della console rosa di Xbox e delle scarpe di Aldo con il marchio Barbie, certo, ma in soldoni non si avvicinano nemmeno lontanamente ai numeri generati dai proventi realizzati dalla casa AirBnB di Malibu. E ovviamente tutto grazie alla condivisione sui social.
3) Costanza e coerenza sono il segreto per avere numeri interessanti
Tutti i dati registrati dalla Mattel e dal team marketing di Barbie non sono il frutto di fortunate coincidenze. Sono, ancora una volta, una chiara dimostrazione che l’unico segreto per ottenere dei risultati sui social media è un mix di costanza e coerenza nelle pubblicazioni.
Dal momento in cui sono uscite le prime indiscrezioni sulla realizzazione del film, il brand ha cominciato una narrativa specifica, chiara e costante nel tempo. Questo gli ha permesso di essere sempre al top delle conversazioni, senza allontanare il focus dell’interesse collettivo e incrementando il valore di un giocattolo che da 60 anni è entrato nelle case di tutti, in tutto il mondo.
Chi si occupa dei social media?
Manco a dirlo, il Social Media Manager, quella mitica figura che scardinerà le tue idee sulla gestione social e ti farà capire quanto lavoro c’è dietro ad un account di successo.
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